Ricerche storiche e libri su mafia e brigantaggio sulle Madonie tra XIX e XX secolo


 I briganti e la legge Sul brigantaggio e banditismo mafiosi e sulle nasse del comprensorio madonita tra XIX e XX secolo, negli ultimi vent’anni, sono stati pubblicati alcuni volumi. Tra questi, per chi volesse approfondire l’argomento, indichiamo di Mario Siragusa "Società e potere mafioso nella Gangi liberale e fascista", Progetto Gangi ,Gangi. Nel volume si narrano e si analizzano le vicende e gli antecedenti storico-politici e sociali che determinarono e portarono all’assedio di Gangi, in chiave antimafia, guidato dal Prefetto di Ferro Cesare Mori nel 1926. Di Mario Siragusa ricordiamo anche il Rapporto Meda (Leonforte 1999). Si tratta di una ricostruzione circa la mappa del manutengolismo in favore di briganti, interni al circuito mafioso, degli anni Settanta del XIX secolo e guidati dalla diarchia (cioè da due capi) Rocca - Rinaldi.(briganti-mafiosi). Ed ancora citiamo Baroni e briganti, edito dalla F. Angeli di Milano nel 2004, un volume dello stesso autore che raccoglie un serie di saggi editi ed inediti su tali argomenti. Ne’ La Regina di Gangi, 2005, (edizioni Rubbettino) della compianta giornalista Marina Pino c’è una scorrevole e godibile narrazione sulla mafia degli anni Venti, anche se ivi non sono indicate puntualmente le fonti . Prevale un chiaro gusto narrativo. Fatti e situazioni sono talora desunti da libri precedenti, come ad es. l’assedio a Palazzo Sgadari del 1943 (in particolare dal volume di Siragusa e Seminara del 1995). Nel 2012 abbiamo l’uscita del libro la Sicilia dell’Ottocento prigioniera dei briganti maurini di Giovanni Nicolosi. E’ una ricostruzione delle vicende del brigantaggio-mafioso del XIX secolo. Vengono illustrate varie figure criminali, talora, qualcuna appare inesistente. E’il caso dei tal Gaetano Siragusa di cui si mostra una foto anonima e nient’altro. L’autore didascalicamente scrive che sarebbe nato nel 1866 e morto nel 1893-94 (in un conflitto armato), ma dai resoconti giornalistici e documentari riportati, in appendice, non emerge tale nominativo. Non viene indicata alcuna fonte scritta atta a documentare la notizia. Nè tantomeno altri autori ne parlano.I briganti e la legge In realtà, dagli archivi parrocchiali nel 1866 (ma neanche negli anni precedenti e seguenti) risulta che nessun Siragusa sia nato, tantomeno il citato Gaetano. Inoltre da varie ricerche archivistiche e da quelle degli studiosi mai è emersa l’esistenza di un Siragusa di Gangi legato al mondo criminale o brigantesco. Nel libro di Nicolosi sul brigantaggio maurino, si parla di una presunta deduzione di Mario Siragusa non “documentata” circa i nomi di due gregari delatori ai danni di un capobanda maurino (Rocca). Siragusa, sul filo dei documenti di prefettura conservati presso l’Archivio di Stato di Palermo, ha scritto in un suo saggio su tali argomenti (ndr, Baroni e briganti, F.Angeli, 2004, pp. 76-77). Citava un Filippo De Martino delatore (1875-76) e non un Martino Filippone, come invece erroneamente gli attribuisce il Nicolosi. Inoltre l’altro nominativo, che distrattamente gli si attribuisce, come altro presunto delatore del Rocca, (Ceraulo e non Ciraulo) in realtà, come correttamente Siragusa scrive, risultava essere propalatore di notizie di reato ai danni del barone Antonio Li Destri. Si tratta di alcune sviste (degli organi di Ps dell’Ottocento e/o di oggi) contenute nel volume di Nicolosi che si segnalano solo perché si rischia di fornire informazioni errate e di costruire personaggi “storici” mai esistiti. Questo a beneficio di una corretta interpretazione storiografica.

Il Comitato







Carabiniere d'epoca



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